Shou Sugi Ban: qual'è il legno più adatto

Il Cedro era il legno preferito per il processo di combustione, questo ormai lo abbiamo appurato documentandoci e leggendo la storia di questa particolare tecnica usata in Giappone nell'antichità: la bruciatura delle tavole di legno.

Essendo un legno poroso resisteva al processo di bruciatura aumentando la capacità di resistere maggiormente all'esterno rispetto ad un legno non carbonizzato con tecnica Yakisugi Ita. Lo si continua a vedere ancora oggi nelle antiche costruzioni giapponesi costruite con pannelli di Shou Sugi Ban che ancora resistono al trascorrere del tempo. Oggi la produzione si è spostata su altre essenze di più facile reperibilità e con costi inferiori, ma che rispettano le stesse caratteristiche del cedro.

Noi come azienda Italiana abbiamo preferito l'utilizzo del Larice massello Siberiano e dell'Accoya dato che ambedue si possono utilizzare sia all'esterno che all'interno delle abitazioni, conferendo particolare eleganza e modernità al manufatto. Inoltre hanno un’alta reperibilità.

 

Larice Siberiano

Questa splendida essenza si presenta con una fiammatura molto evidente, nodi e se spazzolato in maniera molto profonda la sua texture diventa materica e tridimensionale, arricchendo e impreziosendo la parete rivestita, con risultati notevoli sia all'interno dell'abitazione che all'esterno.

La durata è aumentata dal processo di carbonizzazione con tecnica Yakisugi Ita e la colorazione di base del larice da rossa-aranciata si trasforma in nero bruciato con fiammature rossastre.

Se trattato con olio neutro la colorazione viene accentuata dall'impregnazione del legno stesso, donando sfumature e stonalizzazioni diversificate in ogni tavola. Il pregio estetico è infatti quello di avere tavole di fiammatura, nodosità e spazzolatura diverse una dall'altra, che nell'insieme creano un effetto materico unico, con sfumature dai toni più scuri dei marroni bruciati o più naturali del rosso. L'effetto visivo è di grande impatto, e la resistenza alle intemperie con conseguente marcescenza delle tavole è notevolmente ridotta grazie anche al trattamento impregnante.

 

Accoya

Pino Radiata Acetilato, ha altissime prestazioni e come il larice siberiano è adatto sia all'interno per i rivestimenti verticali di pareti che all'esterno. Se spazzolata e ripulita dalla sua crosta di carbonizzazione viene utilizzata proprio per la sua altissima resistenza anche nella costruzione di pedane in legno.

L'Accoya si ottiene dal processo di acetilazione del legno grezzo che generalmente ha una colorazione di pasta giallo chiaro molto tenue. L' acetilazione migliora la resistenza del pino, trasformandolo da legno tenero a legno duro perché va ad inibire le capacità di assorbimento dell'acqua, aumentando le capacità naturale del legno.

Nei nostri progetti utilizziamo sia l’Accoya effetto pelle di coccodrillo, che viene trattata con Sealer Nanotech di ultima generazione per pose verticali all’esterno (rivestimenti di facciate), all’interno lo stesso prodotto viene resinato e reso resistente agli urti e alle abrasioni con le stesse finiture che utilizziamo per la produzione dei pavimenti in legno. Resine all’acqua trasparenti che coalizzano la crosta superficiale e attenuano l’odore del bruciato, consentendo una posa pulita, senza nessun rilascio del nero della bruciatura.

La nostra azienda offre anche Accoya spazzolata e oliata con oli neutri o pigmentati anche neri, per un effetto ancora più marcato. Infatti questa essenza in pino radiata acetilata una volta spazzolata presenta una fiamma marrone scura meno stonalizzata rispetto al Larice Siberiano e la tavola è molto liscia al tatto, non ci sono nodi né creste ruvide, per questo se si vuole osare ancora di più si può scegliere di annerire con olio nero la tavola stessa. L’unico inconveniente è che l’olio all’esterno se colorato può essere velocemente lavato e schiarito dalla pioggia e dal sole.

Ovviamente esistono altre essenze che si prestano bene al processo di carbonizzazione, possono essere fornite dalla nostra azienda a richiesta e verranno personalizzate a seconda del progetto in corso.

Di seguito le descriviamo brevemente.

 

Pino

È un legno leggero, poroso ma molto utilizzato soprattutto per la costruzione di mobili in tutta Europa. Date le sue caratteristiche molecolari interne, si presta molto bene al processo di carbonizzazione. E' resistente agli urti e il suo costo è alla portata di tutti.

 

Abete rosso

È un legno economico, leggero, molto simile al Pino, nodato e con un grande utilizzo in tutta Europa.

Presenta una colorazione dai toni grigi, si presta anch'esso bene alla carbonizzazione e bruciatura con tecnica Shou Sugi Ban e può esser anche colorato con pigmenti inseriti all'interno degli oli di finitura. Facile da posare può essere utilizzato sia come rivestimento interno che esterno. La superficie è molto destrutturata e ruvida, e sicuramente la scelta di questo legno deve essere appropriata al progetto architettonico, presentandosi forse con un'immagine più povera rispetto al Larice o all'Accoya.